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Sport e memoria. Qual’è il nesso?

Posted on settembre 19, 2016 by - Acqua e Fitness

Sport e memoria. Qual’è il nesso?

La memoria ha bisogno di esercizio. E di sport. Secondo una ricerca del Donders Institute for Brain, Cognition, and Behaviour del Radboud University Medical Center (Raboud, Olanda), fare esercizio fisico qualche ora dopo lo studio o una qualsiasi attività di apprendimento aiuta a consolidare le conoscenze assimilate e a trasformarle in memoria a lungo termine. In particolare, chi fa sport quattro ore dopo l’apprendimento ricorda meglio quanto imparato anche a due giorni di distanza.

 

La ricerca è stata condotta osservando 72 volontari. Metà ha cominciato l’esperimento alle 9 del mattino, metà a mezzogiorno. Gli è stato chiesto di memorizzare la posizione di 90 oggetti su uno schermo in 40 minuti di tempo. Dopo una verifica dei risultati appena terminato l’esperimento, i volontari sono stati divisi in tre gruppi: il primo ha cominciato l’esercizio fisico 35 minuti dopo l’apprendimento; il secondo dopo quattro ore passate a guardare documentari naturalistici alla televisione; il terzo ha guardato documentari naturalistici per quattro ore, ma poi non ha fatto nessun esercizio fisico.

Due giorni dopo i ricercatori hanno testato la memoria di ogni volontario. Il risultato è stato che chi aveva fatto sport subito dopo aver osservato i 90 oggetti e chi non aveva fatto alcun esercizio fisico ricordavano più o meno la stessa percentuale di posizioni sullo schermo. Chi, invece, aveva fatto moto quattro ore dopo l’apprendimento dimostrava di avere più memoria. Indipendentemente dalle capacità mnemoniche di partenza. Dalla risonanza magnetica è poi arrivata un’ulteriore conferma: quando questo gruppo di persone – chi aveva fatto sport dopo quattro ore – ripensava all’esperimento entrava in funzione l’ippocampo, che è una parte del cervello che svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine.

Non è ancora del tutto chiaro perché l’esercizio fisico a qualche ora di distanza dall’apprendimento aiuti la memoria. L’autore dello studio, Guillén Fernández, direttore del Donders Institute, ha detto a Time che «ci sono prove evidenti che il rilascio di certi neurotrasmettitori – dopamina e norepinefrina» in seguito all’attività fisica «negli animali porta alla produzione di proteine che aiutano a stabilizzare nuove tracce di memoria che altrimenti andrebbero perse».

Lo studio per ora è stato condotto su un numero limitato di persone, quindi è difficile dire con certezza se quattro ore tra l’apprendimento e lo sport siano l’intervallo ottimale per la memoria di tutti. Comunque, come ha detto l’autore a Time, «è una prova che l’esercizio fisico dovrebbe essere considerato come una strategia per la memoria a lungo termine».